MICHELE MORRONE, LA CONVINZIONE FREGA (ANCORA) LA GENTE
Prima di scrivere questo pezzo mi sono documentato o meglio, ho cercato informazioni e recensioni e poi ho voluto vedere con i miei occhi. Perché sinceramente, chi fosse Michele Morrone, proprio non lo sapevo. Mi ha consolato sapere di non essere l'unico ad avere questa mancanza ma, evidentemente, per l'attore questa consapevolezza non è sufficiente.
Attore, cantante, performer, influencer ma soprattutto bellissimo, così si è definito costui (sì, proprio come l'iconica Valeriona Marini alla quale però perdoniamo tutto) durante l’ospitata a "Belve" di e con Francesca Fagnani.
Ospitata avvenuta probabilmente a scarsità di altri ospiti, conclusa con una terribile intervista che la dice lunga su chi e cosa i social siano capaci di fare, ossia rendere qualsiasi belloccio pseudo attore un colosso del nostro cinema. Costantino Vitagliano e seguaci non sono stati un incubo di 20 anni fa ma i suoi eredi sono tornati sotto forma di personaggi come questo, perché se fino ad una ventina di anni fa queste star si godevano la fama con tante ospite in discoteca e la loro gloria durava due o tre estati tra le copertine di “Novella 2000” e "Diva e Donna", oggi questo non basta più.
Oltre alle serate questi fenomeni fanno due o tre filmetti pseudo pornografici mostrando pessime doti attoriali ma un discreto tasso di erotismo e al diavolo tutto e tutti. Chi è Marcello Mastroianni? E De Sica o Gassman? Orrore, attorucoli di cui nessuno conosce più il nome. Il suo film (si come se ne fosse l’ideatore o il regista) è tra i film più visti di Netflix, hai capito? Al diavolo quel covo di attorucoli o registi di Cinecittà, al diavolo quegli studios orrendi di Hollywood. Paul Newman scansati, James Stewart ti faccio vedere io come si recita.
Insomma cosa vuoi dire a uno così? Nulla, è sufficiente compatirlo, chiedendo scusa agli attori di un tempo ed anche a quelli viventi, che hanno studiato anni recitazione o che magari non hanno studiato ma hanno lavorato con dei geni per far uscire il loro genio interiore e si sono sudati premi Oscar e riconoscimenti internazionali o nazionali come il David di Donatello. Ma tanto a Morrone cosa importa del David, lui vincerà un Oscar, quel premio che manco Harrison Ford o Glenn Close hanno mai vinto. Vuoi mettere?
Del resto in Italia il cinema è tutto di sinistra dice lui, c'è un circoletto per pochi eletti. Vabbè, forse non ha tutti i torti il nostro belloccio, sappiamo tutti da anni che appartenere a certi gruppi o ideali evidentemente aiuta ed agevola. Ma lui dal circoletto è stato espulso perché anche alle più forti raccomandazioni un minimo di dignità esiste ancora, cioè un qualcosa devi saperlo fare. E quindi non resta che sputare veleno sul circoletto, sui David di Donatello e chi più ne ha ne metta. Tanto lo sappiamo, almeno lui lo sa, Michele Morrone vincerà l'Oscar. Quindi scansatevi tutti, dimenticatevi i nostri Fellini, Sordi, Loren, Magnani, Vitti e smettiamola di pensare ai divi di Hollywood Ford, Nicholson, Gere, Cruise. Il cinema mondiale si sta preparando alla più grande star del 2000.
Bene ora svegliamoci pure da questa traumatica e ridicola intervista ringraziamo e guardiamo Tik Tok dove le interpretazioni da Oscar di questo genio stanno spopolando per la sua ridicolezza. È il giusto peso della bilancia, da un lato i media hanno riportato le sue dichiarazioni profetiche (poi seguite dal suo post di scusa) e dall'altro sono arrivate le prove di ciò che ha realmente fatto questo grande artista. I video parlano da sé.
Ma l'Italia purtroppo vive ancora questo emblema: glorifica queste nullità e le porta talmente in alto fra cuoricini e like per due muscoli scolpiti in più o per un video semi eccitante che tutto ciò dà il diritto a questi signori nessuno di sentirsi qualcuno.
È la convinzione che frega la gente, non è una frase mia, magari la fosse però, si addice a pieno al caro Michele. La convenzione frega ancora la gente aggiungerei, in una società tossica come quella attuale composta da ciarlatani come costui.
Alessandro Paola Schiavi