GIORGIO ARMANI, RE DELLA NORMALITÀ
Percorrendo ogni giorno la statale che da Voghera conduce a Stradella era impossibile non notare la tenuta di #ReGiorgio in Oltrepò, territorio definito da lui stesso come "una Toscana a pochi passi da Milano". Fra miti e leggende di quella #VillaRosa a #Broni, ancora oggi distesa nel verde, emerse che lo stilista, (nato a Piacenza) proprio a Stradella e per la precisione in una frazione della città, aveva mantenuto stretti rapporti per motivi familiari già precedente all'acquisto della proprietà. Una sua zia infatti, viveva fra le colline dell'Oltrepò. Lui, già star mondiale che aveva rivoluzionato il mondo della moda, veniva a trovare questa zia soventemente. Una domenica calda di Luglio di circa 50 anni fa, nel primo pomeriggio dopo aver pranzato, per le vie di Stradella, lontano da guardie del corpo, modelle e vip, Armani e sua zia si godevano una passeggiata.
Immediatamente Armani fu riconosciuto da molti passanti. Ma, spesso, le realtà provinciali sono amare come amaro è il successo altrui che le persone difficilmente accettano. E così, pensando di poterlo screditare, in forma dialettale, alcuni passanti iniziarono a pronunciare a voce alta "ah ma quello è il sarto? Tutto solo?" Oppure "cosa fa il sarto a Stradella?". Armani era molto più di un sarto, era già nell'olimpo dei grandi stilisti mondiali e aveva vestito principesse, icone e star di #Hollywood. Con totale nonchalance ad un certo punto, Giorgio si girò per salutare i passanti e scambiare con loro due parole. Uno di questi, dopo aver capito la gaffe, chiese scusa per la parola attribuita. "Scusi Maestro, non pensavamo fosse davvero lei".
Armani rispose sorridente e tranquillo: "Ma io sono un sarto, è il mio lavoro. Mi avete fatto un complimento, non sono una star, sono solo una persona normale che lavora."
E cco, il ricordo di #ReGiorgio che sto leggendo nelle parole di colleghi, amici e star è proprio questo, lo stesso che mi raccontava il Cocco al Bar. Ma, si sa, spesso le storie da bar possono essere un po' colorite. Invece no, Armani è sempre stato "uno di noi", la celebrità, i soldi, il lusso, il potere, non hanno cambiato l'animo di un "sarto" che ha cambiato la storia della moda per sempre. Una persona "normale" che con le sue lezioni di vita ci ha insegnato che la normalità è bella, è naturale. Essere icone, almeno per me, è proprio questo. Essere sempre sé stessi, felici di essere normali in un mondo saturo di egocentrismo.
Addio Giorgio e grazie di tutto.